mercoledì 19 ottobre 2011

Enigmi.



«Egregio Signore,
Lei mi ha reso infelice.
Ho acquistato la Sua Metamorfosi e l’ho regalata a mia cugina. Lei però non riesce a capire il racconto.
Mia cugina l’ha data a sua madre, che non l’ha capito neppure lei.
Sua madre ha dato il libro alla mia altra cugina, e neppure quella lo ha capito.
Ora hanno scritto a me. Dovrei spiegar loro il racconto. Questo perché io sono il laureato della famiglia. Ma io non so che pesci prendere.
Signore! Per mesi e mesi ho lottato contro i russi nelle trincee, e senza battere ciglio. Ma che il mio buon nome presso le mie cugine vada in malora, questo non potrei sopportarlo.
Solo Lei può aiutarmi. Anzi, deve farlo: perché è Lei che mi ha cacciato in questo pasticcio. La prego dunque di dirmi in breve cosa deve pensare mia cugina della Sua Metamorfosi.
Con i più distinti saluti,
Dr. Siegfried Wolff, Berlin-Charlottenburg»
(Lettera autentica inviata a Franz Kafka il 10 aprile 1917)

3 commenti:

  1. Oh, a chi non mai è capitato di svegliarsi male e di non riuscire/volere affrontare la routine quotidiana incappando nelle reprimende della famiglia e della società?
    Questa è la metamorfosi, anzi è LA metamorfosi per eccellenza.
    Caro Siegfried, legga Kafka senza diventare kafkiano per favore.

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  2. E io penso a quella sussiegosa schiera di rispettabili signore dalle certezze incrollabili gettate nel più totale sconcerto di fronte all'urgenza di dare una spiegazione rassicurante al racconto della perdita improvvisa e immotivata della propria umana identità!

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  3. Mesi e mesi in trincea ok, ma che il mio buon nome presso le mie cugine vadain malora.... ahahaahahhahaha!

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