mercoledì 31 agosto 2011

Cammini.


Un bel fresco, tanto verde, un fuoco esagerato per bistecche di prima qualità, una bottiglia di rosso direttamente dalla Rioja e torta del pellegrino con tanto di croce templare. Un pranzo nel prato, con vespe e zampette e fusa in accompagnamento, chiuso da un caffè goloso. Tutte ottime cose, perché la vita è troppo breve per bere vino cattivo. Eppure è incredibile ogni volta ritrovarsi a pensare che sarebbe stato tutto amaro se non fosse stato esaltato dal racconto, dalla voce, dagli occhi, se tutto non fosse stato condito da ciò che usciva dallo zaino ancora pieno, dalle foto di una terra verdissima e dalla musica che accompagnava lo slide. Ascoltare, stare in mezzo alle parole, bearsi di un racconto che ogni anno si rinnova, carpirne le sfumature, coglierne la trasformazione.

3 commenti:

  1. un viaggio splendido. lo feci pure io tanti, tanti anni fa...

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  2. Tutti i viaggi contengono i ritorni che sono il vero cammnino che facciamo e da ogni viaggio si ritorna un po' più cresciuti.
    Sei stata bravissima a mischiare pensieri e immagini, sembra una poesia.
    Un cordialissimo saluto :-)

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  3. E' questa una delle cose che amo dei viaggi: che non finiscono con la loro fine,e che, come il vino, migliorano man mano che il tempo passa sul loro ricordo.

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