mercoledì 27 luglio 2011

Vortici.

Ci sono tante cose, tante, nel silenzio. Dopo mesi, anni, di immobilità, freni, routine, paure e desiderio-ricerca-illusione di stabilità mi son trovata spenta, grigia, stanca e ammalata. Spremuta. Ho buttato tutto all'aria, presto non mi alzeró più dal letto con il pensiero di chi arriva, chi parte e quante camere devo cambiare. Non è roba mia, non mi appartiene. Forse mi sveglieró sotto un ponte o nello studiolo accanto a papa Gregorio Magno e il suo sguardo benevolo. Non so, non me lo chiedo, non mi interessa. Ho scelto. In poco tempo tante voci, vecchie e nuove, slanci, proposte, progetti assurdi di nomi in cartellone, pranzi con consiglieri scambiati col parrucchiere, incontri, parole, mail, messaggi su facebook e incubi di stanze non pronte, improvvisate cene in terrazza con svedesi adorate e anobiani ritrovati, un vortice continuo. Senza contare gli aerei da prendere e una sposa da baciare.


3 commenti:

  1. Urrà. Stanotte ci penserò su, sarebbe ora di buttare tutto all'aria anche da me.

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  2. E allora anche io butto tutto all'aria! Basta: mi avete convinta! pupa dalla finestra, e faccio saltare la mia cadente dimora con un bel po' di plastico... sapete dove posso trovarne?

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