sabato 16 luglio 2011
Estate.
Osservo, le strade piene di deviazioni buche e divieti di sosta costringono a tragitti differenti. La città chiama verso punti d'incontro diversi, io adotto una geometria di colonnine ai vertici. La densità dei giorni e la dilatazione dei progetti non permettono diluizioni e non trovano alcuna traduzione. Ho visto un uomo, oggi, che lucidava i pomelli di un portone. Un uomo indiano. L'ho visto poco dopo arrampicato, schiacciato come un geco sul portone, i piedi nudi sui pomelli lustri, a lucidare la grata sopra al portone. Ho visto una selva di piccioni intenti a banchettare con le briciole dentro al furgoncino di un fornaio, uno spettacolo buffo e orribile e son volati tutti via al sopraggiungere di un signore e due signore che sono trasaliti a quel frullare inaspettato e rumoroso nel mattino presto. Guardo tutti i personaggi della strada, nessuno pare andato in vacanza. Il trans coi pantaloni rosa e i nuovi capelli biondi, lo zoppo alla finestra che ogni sera mi chiama per salutarmi con la mano, il viscido tipografo, l'intagliatore guappo, il verduraio rintronato che ogni volta che passo è lì che spara la radio a tutta palla e si destreggia in assoli di chitarraimmaginaria ad occhi chiusi e mentre mi riempie il sacchetto di carta canta rapito Amarti m'affatica e io mi chiedo se in rete riuscirò a trovare la foto di quando giocava nella Fiore. Cambieranno le geografie tra un po' di tempo, forse mi sto accomiatando dai luoghi o forse è l'effetto di un romanzo ambientato intorno a casa mia che adesso mi fa guardare il mondo. O il lavoro di editing che sto inventando su un romanzo fresco, con i suoi luoghi che non ho mai visto e desidero che mi appaiano mentre scorro le pagine. Divido il melone con Zenzero, che reclama la sua parte. Ho una valigia leggera, un lavoretto salvagente, progetti di fotografie notturne su spartitraffico metropolitani, un vestito da cerimonia appeso all'anta dell'armadio, progetti per futuri lavori, mostre, inaugurazioni, un biglietto ryanair per una parentesi che durerà meno di un viaggio acido. E' tanta roba, quando si riesce a stare in quella parte di mondo in cui si dà ancora valore alla parola data. Comincia così, la rivoluzione. E domani sera, una cena importante e improvvisata.
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Che belle istantanee di città di metà luglio! MI sembra di vederli tutti, i tuoi bizzarri personaggi, e anche le strade, e i piccioni.
RispondiEliminaAnche a Panzumen piace da matti il melone.
Una premessa di cambiamenti importanti?
Bellissimo post, così appassionato.
RispondiEliminaDescrivi senza la noia della descrizione.
anche per me bellissimo. l'ho letto senza staccare gli occhi da una sola parola. mi manchi.
RispondiEliminaolgaolgae
Ma tu la vedi che immagine stupenda che è venuta fuori? :*
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