giovedì 26 maggio 2011

Oplà.


E così, passo passo, incastrando tutto fra una cosa e l'altra, il puttino è finito e aspetta solo di prendere il posto che era stato pensato per lui. La città si è fatta calda e la temperatura accentua l'odore buono dei gommai e sfuma verso sera nell'inebriante olezzo di gelsomino. Gli slanci velleitari verso lidi e spiagge e mete turistiche si sgonfia nell'afa e ci si perde per Firenze in mezzo a orde di imbambolati e vicoli onusti di pisciate e cassonetti. La Farmacia di Santa Maria Novella offre un riparo fresco e profumato, l'ambiente stordisce di essenze e profumi dai nomi curiosi. Opoponax, Russa, Marescialla. Quali note si celeranno mai dentro quei liquidi ambrati e cristallini. E poi di nuovo i corridoi della Specola, l'opulenza dei cristalli, la superbia delle cere. Sul terrazzo le belle di notte han messo fuori il capino e tra le aromatiche e il glicine avanza giusto giusto lo spazio per una piantina nuova che arriverà a giorni. Tra le piante e la bici e i pomodori traun po' non ci sarà più posto per organizzare le sospirate cenette.

4 commenti:

  1. Mi pare ovvio, si butta la bici!!!

    Va a finire che pure io mi faccio un pò di piante nel mio loculo all'aperto!

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  2. olèèèèèèèè!!!
    ci si gode un monte a veder l'opere tue!!!

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  3. Bellissimi i puttini, fanno pensare a tempi andati di romatiche serate in abiti dell'ottocento, ma il profumo dei gelosomini non cambia mai.
    Brava!

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