sabato 15 gennaio 2011

Invidia

Woyzeck, W Herzog 1979


Sono invidioso.
E’ un segreto
che non ho mai rivelato a nessuno.
So che da qualche parte esiste
un ragazzaccio di cui sono
molto invidioso.

Lo invidio
per come si batte,
così audace e ingenuo
al tempo stesso,
come io non fui mai.

Sono invidioso
per come ride
di ridere così io non ero capace,
quando ero ragazzo.
Lui sempre pieno di sbucciature e bozzi
io sempre più pettinato, più illeso.

Tutti quei passi, nei libri, che leggendo io saltavo,
lui non li salta.
Anche in questo è più forte.

Sarà onesto,
ma di una feroce rettitudine,
se occorrerà lottare per la verità e il bene.
E là dove io ho gettato la penna, fra me dicendo:
"Non ne vale la pena..."
"Certo che vale!" dirà lui,
e in mano
riprenderà la penna.
Ciò che non potrà sciogliere,
lo taglierà.
Io, ciò che non sciolgo,
neppure lo taglio.
Se si innamorerà,
sarà un amore imperituro.
Io, sempre
riproverò ad amare,
ma passerà l'amore.
La mia invidia, dissimulerò
e sorridendo
farfuglierò come un sempliciotto:
"Deve pur esserci, in questo mondo, anche chi sbaglia,
chi vive, mi capisci,
nell'errore..."
Ma per quanto io mi sforzi
di convincermi e fra me ripeta:
"Ognuno ha il suo destino..."
non so dimenticare che
da qualche parte esiste
un ragazzaccio,
che saprà sempre avere
più di me.

Evgenij Aleksandrovic Evtusenko

2 commenti:

  1. La versione che ho trovato in rete secondo me era fiacca, questa traduzione, di Alfeo Bertin, che è quella che ho letto giorni fa in una mattinata di sole è più diretta e semplice. Esprime più esattamente quello che è per me questa irrequietezza che vivo. Alla fine dice "che saprà sempre avere più di me", mentre l'altro più leggiadro parla di arrivare dove io non saprei giungere, che risuona di rammarico, di porti inesplorati. Invece l'invidia a parer mio si misura proprio in termini bassi, gretti, di possesso, anche le conquiste sono un avere, un possedere.

    Brutta bestia, l'invidia (cit Max Collini)

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