domenica 26 settembre 2010

Visioni.


Somewhere, S. Coppola 2010

Avevo letto una recensione che sapevo mi avrebbe trovata d'accordo. Ma ci ho provato. Durante la visione dupalle. Alla fine del film le visioni erano molteplici, perché una gran fame era l'unico sentire che agitava le mie viscere. Ho letto in giro che secondo Quentin Tarantino questo film "resta" e dunque ho fatto passare il tempo cercando un senso, un'impressione. A distanza di giorni non trovo più nulla, un film così noioso non l'avevo mai visto. E se il messaggio è il nulla, per quanto Sofia Coppola sia riuscita a passarcelo, a parer mio potevamo risparmiarci tutti l'esperienza, di nulla ce n'é già abbastanza. E come dice la mia amica, il tema Anche i ricchi piangono è stato già abbondantemente spolpato. Provare compassione per uno depresso che gira sulla Maserati non è così automatico oggigiorno. E il suo patire quaranta minuti di buio sotto alla maschera di agar non ci riesce di trovarlo sfiancante quanto otto ore da operaio. Insomma via, anche l'intento finisce per far incazzare. Tutto ciò che mi è restato appiccicato del film probabilmente è Elle Fanning, perché sul momento mi è sembrata meravigliosa e terribile insieme. Ma quel terribile che mi stonava dentro non lo afferravo. A dodici anni la maggior parte di noi eran fagotti e mi è tornato in mente che le immagini femminili degli anni ottanta non eran certo il massimo, la moda orrenda per cui tutti si vestivano di felpe e jeans e con tutti quei cantanti che facevano impazzire le ragazzine ma che eran tutti dell'altra sponda. Questo ci rivogavano. Adesso non è più così e passa l'immagine di questa fatina un po' lolita, con l'apparecchio ma addosso alla quale si intravede già l'aurea da donna sofisticata. Probabilmente è così brava che resta un'immagine sfaccettata. Ma io guardandola dovevo ricordarmi ogni secondo che ha l'età di una bambina, e questo non mi tornava. Ma chi lo decide ormai quando si finisce di esser bambine. Guglo per fare questo post e trovo immagini della sua infanzia, quasi fosse un prodotto confezionato da tempo. La sua naturalezza nel ruolo è probabilmente frutto di una vita nell'ambiente. E cerca cerca ho ricordato che è stato quando mi sono imbattuta in terribili blog che sventolano disturbi alimentari come bandiere che ho ripensato proprio a Elle Fanning, minuscola silfide eterea vestita da donna che della donna ancora non ha la forma. Chi lo sa quante ragazzine già più grandi la prenderanno a modello. Ed ho rimuginato su questo ed altro, ma non aveva niente a che fare con il film della Coppola. Ah. Devo ricredermi. Una cosa mi è rimasta di quel film. Il video che mi hanno trovato il giorno dopo su come si monta un palo da lap dance in qualsiasi stanza che non abbia un controsoffitto.

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