giovedì 30 settembre 2010

Robe.

Presenze, segnali, coincidenze 04.04.2004

Il tempo corre e quando ritrovo le vecchie cose mi meraviglia la distanza. In questo periodo in cui vivo arrangiata, tutto può essere. Ho dei calzini non miei addosso, ed uno ha anche un grosso buco, ma non si vede, dentro le camper. Chissà che figura, dovesse capitarmi un incidente. Al volo, un'oretta mordi e fuggi al giorno mi nascondo e me ne sto da me a sbaraccare lo studiolo ancora arruffato. E grazie al vicino caritatevole scopro perché da marzo io abbia passato lunghi minuti interminabili tentando spesso invano di aprire il portone principale. La mia chiave era solo metà. Ora ne ho una nuova, lunga quasi il doppio. Mi riprometto di consumarla tanto da doverla rifare presto e intanto sposto, spacchetto, osservo. Butto, anche. Che liberarsi, non ci si libera mai abbastanza. L'accumulato aspetta, e io lo muovo e sistemo al meglio. E misuro il cambiamento, sento tangibile la trasformazione. Nel 2004 evidentemente ancora giocavo alla credenza. Ero legata al doppio filo di una sacralità inventata, a una personale religione fatta di riti atti a rafforzare un soffio vitale pressoché inesistente e di sicuro inconsapevole, mi era necessario avere una geografia che potesse apparir sacra, intoccabile, irraggiungibile. Mi dava una identità definita, direi con gli occhi di oggi. Oggi mi accorgo che tutto è perso per strada, non ha consistenza, non ha più forza. Non ne ho più bisogno, c'é roba vera adesso, non serve più l'aura, il misterioso, il trucco dell'illusionista o la provocazione. Non c'é bisogno di attirare l'attenzione, ho da fare altro e anzi agli altri non deve proprio interessare. Mi sento vecchia, anche, nel senso di invecchiata fisiologicamente. E stanca, spesso. Voglio soltanto il mio tempo, che sento un'urgenza, come ne restasse poco e possibilmente vorrei poterlo dividere con persone che amo. E che, spero, come me cercano. Così che comprendano che è tutto un andare a braccio, un tentativo e vorrei esser bella, ma non sempre so. Non ci son regole. Ci sono basi, ma regole no. E anche di fronte all'ovvio a volte forse si deve concepire un possibile deragliamento, anche questo va capito o forse accettato. Lì sta il difficile. Spezzare lo specchio del solito, trovare parole nuove ogni volta che sale su sempre la stessa reazione fotocopia, infilare per una volta nel bosco e creare un sentiero nuovo. Riuscire a capire cosa ci ha fiaccati del cammino, se il dover saltare i cespugli, schivare i rami bassi o semplicemente la mancanza di una borraccia per dissetarci. Mi stupisce l'inconsapevolezza di sofferenze non individuate, semplicemente subite e ruggite alla cazzo senza trovare un filo, senza saper sentire dove ci ha punto la spina. Forse per un inconscio desiderio di martirio o per la convinzione che così ha da essere. Io ascolto, ho gli occhi aperti, vedo. Quello che è nuovo lo devo trovare, ogni volta, non è gestione, non può essere incanalato secondo etichette. Che ciò che vien gestito così è abitudine, è annullamento. E' non vedere. E' molto più veloce e comodo, indolore e rassicurante. La maggior parte delle persone hanno schemi entro i quali muoversi, etichette e giudizi da appiccicare agli altri e relative conclusioni ed opinioni. Qualcuno aspetta solo che tu ti allontani per potertene appiccicare una addosso, forse perché per qualcuno si è solo materia, si esiste solo in quanto presenza fisica e una volta lontani la distanza cancella la realtà umana, sparisce tutto e su quel vuoto va attaccata una sagoma a piacere. Il filo è lungo e si ingarbuglia, la stanchezza incombe. Troppe cose si affollano. Sul pomodoro un dinosauro si è estinto per le intemperie, se domani me lo ricordo cercherò un altro adesivo per rimpiazzarlo.

2 commenti:

  1. Io ogni volta mi stupisco di quanto siano assurde certe coincidenze.. l'altra notte ho sognato che ero davanti ad un fiume, l'acqua scorreva limpida e veloce, ad un certo punto ho visto una figurina a forma di rana e l'ho presa al volo pensando di regalarla ad una persona.. indovina chi?

    Incredibile.

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  2. Cra!

    :D
    Sono forti i sentimenti e ancor di più l'inconscio che salta fuori nei sogni e annulla le distanze. :*

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