giovedì 25 febbraio 2010

Perplessità.

L'ultimo harem

Da anni ci guarda dal cartellone il faccione lunare di Serra Yilmaz. Se continuano a riproporlo, ci sarà un perché. E allora vo a vederlo. E lo guardo, e finisce e mi ripeto. Se continuano a proporlo ci sarà un perché. Qualcuno me lo spieghi, allora. Perché io non l'ho capito. Non ho capito neanche dove stia la recitazione di Serra Yilmaz, tanto per dirne una, ma tanto non l'avevo trovata "recitante" in nessun ruolo in cui l'ho vista. Cerco in rete, per leggere una recensione, capire cosa volessero fare. Leggo. Pare che dallo spettacolo si evinca che la donna è la custode della tradizione orale che la salva dalle pareti claustrofobiche dell'harem. Che culo. Sarebbe quella la salvezza? Io ho evinto che: la circassa o viene scelta o finisce schiava (e allora schiava di lusso o meno sempre schiava della scelta del visir rimane); l'unica che si salva non è una donna ma una figlia di re dotata di mantello piumato con cui volare via. la bionda poi (chi lo sa, forse in quanto bionda) schiatta direttamente in un delirio "monroeniano" e ribadisce che i suoi sogni sono stati investiti tutti nell'essere una donna mignolo da tenere nel taschino e quindi seppur infelice le andava anche bene così. la casalinga che cerca di evadere dalla sua realtà opprimente scappa dalla strada sbagliata e si infila in un altro sgabuzzino, dove ci sono cuscini e piume invece che cera e detersivi ma sempre sgabuzzino rimane; e mollemente adagiata accanto a un tipo che la tiene chiusa lì lei gli racconta le favole, mentre nell'altra stanza c'é la moglie. Uh, che meravigliosa salvezza. Uh, quale meravigliosa esaltazione dell'identità femminile. E tutti giù ad applaudire, tutti entusiasti, repliche tutte esaurite e sarà di sicuro in cartellone per altri dieci, quindici, venti anni, io glielo auguro, che tanto comunque non è difficile, son 100 posti a sera... Sai quanti altri bischeri vanno ad applaudire ancora a uno che gli racconta che la donna è salva in quanto custode della tradizione orale? Io, sicuramente, non lo consiglierò a nessuno, che io son fermamente convinta che la donna si salvi in quanto custode della possibilità del gesto dell'ombrello. Povere donne, quante volte se lo fanno ripetere, che non ce la possono fare, che vanno bene anche i muri, che tanto basta la fantasia di raccontare... Raccontassero una donna nuova allora, invece di fermarsi a quella chiusa nello sgabuzzino.