domenica 8 marzo 2009

Andare.

Trenta centimetri di neve, sette metri di salsiccia, cinque ore di cammino fuori allenamento, tre motociclisti in piedi a disturbare il sonno della pittrice giapponese, due bicchieri di vino, parole poche e pensieri rilassati. Un tramonto indescrivibile che ha incendiato l'orizzonte e ha brillato come brace dietro al bosco, la neve lilla nel riverbero. Ho camminato tanto, tanto, tanto rompendo il silenzio con cadenzato sforzo, affondando nella neve rumorosamente. Io non capisco perché io non abbia mai trovato il coraggio di essere semplicemente come sono. Imperfetta, come tutti. E non diventerò perfetta evitando di fare le cose, ma diventerò bella facendole bene, restando pulita.

1 commento:

  1. Ciò che sei è il connubio tra l'immagine che hai di te(identità) e ciò che gli altri vedono in te (riflesso). Forse c'è una discrepanza tra queste due immagini.
    Allo stesso tempo un sé ideale troppo lontano da ciò che si è crea una distorsione e un disequilibrio tra la realtà e il desiderio.

    Se, sperimentando, ci si allontana troppo dalla propria immagine di sè, si corre il rischio di perdersi.

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