giovedì 30 maggio 2013

Raramente.

Un po' come quando aspetti di trovare casa nuova. Che tutto è caro, e lo tieni lì, ma ti sei già separato e non senti più il desiderio di lavare le tende, rinnovare i cuscini. Tergiversi, procrastini, aspetti.

Nel limbo, sto, e non scrivo, e mi dispiace, e mi manca. Mi scrivo in testa, ecco. Mi racconto storie ma scordo gli appunti. Poi perdo il filo, poi perdo il nesso. Comunque, faccio. Fotografo, registro a scatti. E conosco belle persone che raccontano dei semi e di specchi e di visionari balocchi, incontro persone che aprono porte, sorridono, muovono robe che fanno traballare i cubetti e li assestano. Mi funzionano, gli occhi, anche quando gli altri non si fidano. Mi funzionano, le antenne, anche quando sono incerta. Per strada urlano donne e sbattono portiere, la tv dall'altra stanza racconta la politica. Io ho ritrovato la carta e i segnalibri, ho raccattato una sedia e ho molto materiale da portare oltre l'appennino. Fa bene avere a che fare con persone che osano essere. 

1 commento:

  1. Oh, anche io scrivo in testa ultimamente, molto meglio di quanto non mi riesca fare altrove. E le cose che riesco a scrivere sono sempre altre da quelle che vorrei. va be', ma tu dov'è che vai stavolta? uff... così mi fai venire un po' di malinconia...

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