sabato 5 gennaio 2013

Passi.


Finisce l'anno, inizia l'anno, nel mentre mi scordo il blog, questo blog, la testa seduta, pensante ad un dominio e imminenti cambiamenti. A villa villacolle piove, ma tanto sto lavorando ad un passaggio alieno in una casa fatta di toppe di mondo. A villa villacolle la parete piange, ma io vado a prendere il té con Bruno e la signorina Hilde e si riaffaccia Maria Antonietta e per tutti sembra esserci una sedia. Io no, io siedo scomoda sul palco vestita da donnina e non mi rilasso, leggo e sbircio e parlo troppo, parlo poco, sto sempre in punta. A villa villacolle c'é la muffa e io mi sogno esami degni di un posto delle fragole e col pensiero sono sempre là in faccia al mare e ci sono ancora di più quando mi raccontano di progetti e sospiro di letture e testi e scrivere. Che quel di cui dovrei scrivere, per ora, non è neanche nei pensieri, soltanto nelle ansie. Un'insalata di arance e finocchi, una merenda con marmellata di arance e jameson e velocissimi passaggi, cene, pranzi, colazioni. Il ritorno sposta l'ago della bilancia, collassa l'equilibrio, si scende in picchiata ad ogni spinta. A forza di piccoli passi si risale e da qualche parte si arriva, si ritrovano i cubetti, si guarda il sentiero percorso, si scorge altra strada che si addentra. In un bosco, in una nuvola. Si va.

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