venerdì 23 novembre 2012

Mind the gap.


Faccio i conti con i gap. Gap generazionali, linguistici, culturali. Non su tutti è possibile intervenire, ma su qualcuno certamente sì. I più ostici sono quelli in me stessa e ne prendo atto giorno dopo giorno, alla prova in territorio totalmente neutrale. Si scontrano le possibilità di un tuttonuovo con il già fatto e il conosciuto. Parola d'ordine challenge, direi. Le distanze in alcuni casi sembrano incolmabili e allora me le godo e guardo tutto lo stesso, come da dietro al vetro dell'acquario. Con qualcuno esistono gap di comunicazione importanti e ormai tutte le volte che apro bocca mi aspetto il solito sguardo in risposta tipico di chi ti sente dire Eh? E ti rivoga un  POPPPPPPPPAAAA!!! E allora, boh, me lo prendo e ghigno già prima di aprir bocca. Che, l'ho già detto, ma lo ripeto, qui è tutto bello. Mi piace. Mi piacciono i giardinetti col pratino e le casette in fila che si differenziano solo per le tendine da dietro le quali a volte spunta un gatto a volte una signora. Mi piace la luce del tramonto dopo che ha piovuto e si apre il cielo. Mi piace la tv piena di persone normali: persone senza denti, senza botox, senza cerone. Donne con il culone, con le gambe grosse, con le rughe. Belle. Mi piacciono le inguardabili frangette e quasi quasi me ne faccio una pure io. Mi piace il supermercatino scrauso pieno di troiai, che al primo impatto sembrava un luna park e sarebbe stato il caso di fare un filmino. Mi piacciono i ragazzini con i pantaloni grigi e la giacca che tornano da scuola e con le mani in tasca si infangano le scarpe da uomini e sono belle le ragazzine con la giacca e il gonnellino. Mi piace il bus a due piani, da aspettare in fila e non si sale fin quando non sono scesi tutti e salendo si saluta l'autista e quando si scende gli si dice grazie. E deve esserci qualcosa di diverso se in giro passeggiano tanti ciechi con o senza cane guida e si vedono tanti con carrozzina stampelle bastoni. Che cretinamente ti viene da chiederti se sia più diffusa la disabilità, e poi ci ragioni e ti rispondi che forse è solo percepita diversamente e ci sono meno barriere fisiche e culturali. Mi piacciono gli scoiattoli che scorrazzano nei parchi. 

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